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INDUSTRIA DELLA BICICLETTA IN ITALIA: QUASI “BIKE BOOM” ANCHE PER IL 2023


Se non sarà “bike boom come è stato il 2022 ci mancherà davvero poco: i numeri prodotti dagli osservatori e dai rapporti sull’economia prodotta dal settore “ciclo” in Italia sono incoraggianti anche per questo 2023, con un outlook positivo di 6 punti percentuali.

Questo, almeno è il dato principale che emerge dalla terza edizione di “Ecosistema della Bicicletta”, l’annuale rapporto sviluppato da Banca Ifis*, che fotografa l’andamento e le prospettive di uno dei settori protagonisti della transizione sostenibile.
Come recita il comunicato stampa, dopo lo storico +10% di ricavi coinseguiti nel 2022, (con il record storico dei 2,0 miliardi di euro di fatturato), anche per questo 2023 sono attesi ricavi di settori con un andamento in ulteriore crescita del 6 per cento.

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A spingere il settore ci sono tre fattori principali: i) la ricerca di una mobilità sempre più sostenibile da parte dei cittadini; ii) l’aumento del consenso per il cicloturismo, grazie anche ai tanti progetti introdotti a livello territoriale; iii) e la forte accelerazione della produzione di ebike. Tutti fattori che sono stati approfonditi nello studio di Banca Ifis, presentato a Cesena in occasione dell’“Oscar Italiano del Cicloturismo 2023”, del quale la Banca è partner ufficiale per il secondo anno consecutivo.

«La bicicletta rappresenta la sintesi perfetta di innovazione, tecnologia, benessere delle persone e prosperità delle imprese e dei territori. In una parola, la bicicletta è sostenibilità, economica e sociale – ha dichiarato Ernesto Fürstenberg Fassio, Presidente di Banca Ifis -. È questo il motivo per cui abbiamo voluto proporre la terza edizione di “Ecosistema della Bicicletta”, l’osservatorio del nostro Ufficio Studi che, ogni anno, offre una prospettiva originale su un settore che si conferma vivace traino della nostra economia e veicolo di promozione dei nostri territori. Come Banca da quarant’anni a servizio delle Pmi italiane, siamo perfettamente consapevoli dell’importanza di un settore, quale quello della produzione di biciclette, che genera sempre più impatti positivi sull’ambiente, le persone e le comunità». 

*Il rapporto “Ecosistema della Bicicletta” è stato prodotto dall’Ufficio Studi di Banca Ifis con il contributo di ANCMA – Associazione Nazionale Ciclo, Motociclo e Accessori, Ciclismoplus Srl /Pedalitaly, Unione Valle del Savio e Cicli Lombardo. L’edizione integrale del Market Watch “Ecosistema della Bicicletta” 2023 di Banca Ifis è disponibile al link: https://www.bancaifis.it/chi-siamo/ricerche-progetti/ecosistema-della-bicicletta/

La produzione italiana delle biciclette

La terza edizione del volume “Ecosistema della Bicicletta” prodotto da Banca Ifis evidenzia l’ottimo stato di salute del settore produttivo italiano della bicicletta. Nel 2022, il comparto ha registrato circa 2,0 miliardi di euro di fatturato, un dato in crescita del +10% rispetto al 2021 che già si era rivelato anno record. A spingere il settore è stata soprattutto la crescita della produzione di biciclette elettriche.

L’incremento del fatturato è andato di pari passo con l’aumento della redditività, con la filiera di produzione che ha saputo compensare l’impatto dell’inflazione sui costi di produzione. In particolare:

  • L’EBITDA (ovvero il margine operativo lordo) del settore è passato dal 6% del 2020 al 11% del 2022;
  • Il ROE (ovvero la capacità di generare profitti) è cresciuto dal 6,4% del 2020 al 13% del 2022;
  • Il valore della bilancia commerciale del settore si è confermata fortemente positivo, crescendo del +28% grazie al cambio di mix di prodotto verso modelli ad alto valore aggiunto. In particolare, è cresciuta la produzione di e-bike (crescita media annua tra il 2019 e il 2022 del +21,3%) che ha compensato il lieve calo di produzione di bici meccaniche (-3,1%);
  • Alla crescita del comparto ha contribuito anche il forte peso dell’export: nel 2022, questo si è attestato al 21% del fatturato con un outlook in crescita di ulteriori due punti percentuali nel 2023;
  • A livello nazionale, il Nord Italia concentra circa l’80% della produzione e ben il 92% del fatturato;
  • Maggiormente diversificata è invece la distribuzione: al Nord si concentrano il 56% delle imprese, mentre il restante 44% è ben distribuito nel resto del Paese.

Significativo è infine l’impatto dell’inflazione sulle imprese produttrici. Nel 2022, ben il 97% dei produttori ha registrato un impatto dall’incremento dei prezzi e il 60% di loro lo ha giudicato significativo. Le imprese sono tuttavia riuscite a compensare l’aumento dell’inflazione grazie all’incremento dei prezzi dei prodotti finiti e all’aumento degli accordi strategici con la filiera di riferimento.

Relativamente al 2023, il rapporto “Ecosistema della Bicicletta” elaborato da Banca Ifis conferma un outlook positivo di ulteriore crescita. In particolare, il fatturato è rivisto al rialzo di un ulteriore 6% nel 2023. A trainare il settore saranno soprattutto i piani dei produttori che prevedono una forte accelerazione in 5 macrocategorie: tecnologia digitale; formazione del personale; ricerca e sviluppo; risparmio energetico; sostenibilità. Nell’anno in corso, inoltre, le imprese produttrici si sono dichiarate intenzionate a ridurre le importazioni di prodotti semi-lavorati e di componentistica, una scelta che dovrebbe favorire la polarizzazione del “Made in Italy” aumentando la qualità dei prodotti.

2023: l’anno del cicloturismo

Il rapporto “Ecosistema della Bicicletta” prodotto da Banca Ifis evidenzia inoltre come nel 2022 il cicloturismo si sia imposto come uno dei fattori incentivanti lo sviluppo dell’ecosistema italiano della bicicletta. In particolare, lo studio ha evidenziato come nel corso del 2022 la bicicletta sia stata la compagna di viaggio per 6,3 milioni di turisti in Italia, 1,9 milioni dei quali si sono dichiarati veri e propri cicloturisti. L’impatto economico di questa particolare tipologia di turismo si è concretizzata in 7,4 miliardi di euro di spesa della quale, per quanto riguarda il cicloturismo vero e proprio, hanno beneficiato in particolare strutture ricettive (1,4 miliardi di euro), ristorazione (0,8 miliardi), abbigliamento (0,5 miliardi) e attività leisure (0,3 miliardi).

La durata media della vacanza dei cicloturisti nel corso del 2022 si è attestata in 11 giorni. A livello di distribuzione dei flussi, invece, lo scorso anno il cicloturismo ha prediletto il Nord Italia con il Trentino-Alto Adige che si è imposto come meta preferita grazie alla sua leadership nell’accoglienza e presenza di piste ciclabili. Analizzando le sole preferenze dei cicloturisti italiani, invece, grande interesse ha ottenuto il Sud Italia che ha attirato il 18% dei flussi.

L’outlook del cicloturismo rimane positivo anche nel 2023: il rapporto “Ecosistema della Bicicletta” evidenzia come i ricavi dei tour operator attivi nel cicloturismo siano attesi in crescita del +15%.

A pesare sullo sviluppo futuro del comparto saranno però soprattutto tre tendenze: i) l’aumento della produzione di ebike; ii) l’aumento delle ciclovie, richiesto dal 45% dei cicloturisti e iii) l’aumento dell’organizzazione dei tour di gruppo, richiesti dal 71% degli stranieri.

Sempre in ottica futura, infine, un importante volàno per il settore è rappresentato dalla capacità di fare squadra delle imprese locali. Nel 2022, ben il 72% delle imprese attive nel cicloturismo ha attivato una o più collaborazioni con altre realtà locali per realizzare progetti dedicati: questa quota è vista in crescita del 7%, fino a raggiungere il 79% nel 2023.

L’e-bike, la bicicletta che non c’era

Tra i vari comparti della produzione italiana di biciclette, l’ebike rappresenta quello a maggior tasso di crescita. Secondo i dati elaborati da Banca Ifis, nel triennio 2019-22 il tasso di crescita medio della produzione di ebike in Italia è stato del +21%. Tra i vari dati del comparto, si segnala in particolare che:

  • A fine 2022, ben il 56% delle imprese italiane produttrici di biciclette sosteneva di avere in produzione uno o più modelli di ebike;
  • La quota di fatturato delle aziende produttrici derivante dalla produzione di ebike o componentistica si attesta al 37%;
  • L’Italia nel 2022 si è confermata un polo produttivo dell’ebike, con un saldo import/export positivo per 43mila unità;
  • I modelli prodotti dalle prime 8 imprese italiane per volumi presenti sul mercato si confermano eccellenti nel giudizio degli utenti, con un rating di 4,1 in una scala da 1 a 5.

Anche il comparto italiano della produzione di ebike conferma un outlook positivo per il 2023 e, più in generale, per il prossimo quinquennio nel quale si stima che il fatturato del mercato mondiale crescerà ad un tasso medio del 15,4% annuo. A trainare il settore saranno soprattutto gli investimenti in tecnologia e, in particolare, nel battery management system e nella connettività col 5G.

Fonte: Comunicato stampa Banca Ifis

A cura di Maurizio Coccia – Copyright© InBici Magazine ©Riproduzione Riservata

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