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Giro d'Italia 2019 - 102nd Edition - 15th stage Ivrea - Como 232 km - 26/05/2019 - Vincenzo Nibali (ITA - Bahrain Merida) - photo Luca Bettini/BettiniPhoto©2019

NIBALI: “E’ UN GIRO D’ITALIA MOLTO TATTICO, AVREI PREFERITO QUALCHE SALITA IN PIU’ NELLA PRIMA SETTIMANA”


Nell’ultimo giorno di riposo del Giro d’Italia 2019, Vincenzo Nibali ha parlato alla stampa in una conferenza stampa che si è tenuta presso l’hotel nel quale è ospite il Team Bahrain Merida. Lo Squalo dello Stretto ha affermato: “Non sono solito sbilanciarmi e dire quello che farò nei prossimi giorni, ma quello che cercherò di fare è vincere. Bisogna però avere sempre una condizione perfetta. Questa seconda settimana di gara è stata molto dura, abbiamo provato tante volte ad attaccare e il livello è altissimo, tutti noi uomini di classifica siamo nella medesima condizione di forma”.

Quest’anno, la corsa rosa si chiuderà con una cronometro: “Sinceramente, non mi piace molto chiudere un grande giro con una prova contro il tempo: a volte è decisiva, altre volte no, anche perché arriveremo all’ultima tappa con le fatiche accumulate nelle gambe. Credo che se dovessi presentarmi a Verona con 1’ o 1’30” su Roglic potrei stare tranquillo, ma c’è prima tutta questa settimana da affrontare”. 

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Nibali è poi tornato sulla polemica di Ceresole Reale, nella quale, a detta di molti, non avrebbe dato la mano a Roglic dopo l’arrivo: “E’ stata una polemica montata ad arte, lui mi ha fatto il gesto del pugno dopo il traguardo ma in quel momento avevo le mani sui freni e non l’ho potuto ricambiare. E comunque, in gara è una cosa, fuori gara è un’altra. Il giorno dopo, a Saint Vincent, ci siamo visti alla partenza e ci siamo salutati senza problemi. Secondo me a Ceresole abbiamo perso entrambi, sia io che lui”. 

“Questo è un Giro molto tattico – prosegue Nibali – ci sono tre cronometro e quindi bisogna essere pronti per affrontare queste prove contro il tempo. Il percorso è stato diviso a metà, prima tutta la pianura e poi tutte le salite. Avrei preferito ci fosse qualche salita in più nella prima settimana”.

Infine, una battuta sul caso dell’ammiraglia della Jumbo-Visma, i cui componenti ieri si sono fermati per fare i propri bisogni fisiologici nel momento della caduta di Roglic: “Non deve succedere, e se proprio dovesse succedere spero ci sia mio fratello Antonio al mio fianco, altrimenti Damiano Caruso, visto che ho quasi le sue stesse misure”.

Da Orio al Serio, Davide Pegurri e Carlo Gugliotta per InBici Magazine

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