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GIRO. I PROMOSSI DOPO LE TAPPE IN ISRAELE


Il Giro d’Italia è appena cominciato e alcuni ciclisti si trovano già in leggero svantaggio, ma la Corsa Rosa è ancora lunga e ci sarà ancora spazio per rimediare, soprattutto per la lotta nella generale. Possiamo però far, senza elencare chi è partito col piede sbagliato, un primo bilancio su coloro che si sono distinti in queste tre frazioni.

 

Rohan Dennis – Promosso lui, ma soprattutto la sua squadra che grazie a un’ottima tattica, nella seconda giornata, gli ha permesso di vestire la maglia rosa. Il corridore australiano, messa da parte la delusione per il secondo posto nella cronometro iniziale, non si è dato per vinto e ha fatto tutto il possibile per scalzare Tom Dumoulin dalla vetta. Anche se dopo le tappe siciliane difficilmente lo vedremo ancora al comando, siamo certi che onorerà il simbolo del primato che indossa.

Tom Dumoulin – Grazie alla sua prestazione nella prima tappa, la Corsa Rosa riparte come era finita l’anno precedente, è venuto al Giro per ripetersi e fin da subito ha messo le cose in chiaro. Eguaglia in questo modo anche il record di Paolo Savoldelli, ultimo corridore a vincere un Giro e indossare la prima maglia rosa in quello successivo. Nella seconda frazione cede a Dennis la leadership per correre più rilassato e concentrato, pensando anche a gestire al meglio la sua squadra. Ha già un vantaggio consistente sui diretti rivali  e, visto lo stato di forma del corridore della Sunweb, sarà il corridore da battere.

 

Elia Viviani – Potremmo discutere all’infinito sul fatto che a questo Giro mancano molti velocisti di primo livello, tuttavia le corse bisogna comunque saperle vincere. Elia è sicuramente un velocista che fa parte dell’élite mondiale, basti pensare che quest’anno solo Alejandro Valverde ha vinto più gare di lui. Dopo questo inizio in Israele è chiaro a tutti che il pistard della Quick Step Floors sarà il punto di riferimento in tutte le volate. Ha sulle spalle la maglia ciclamino e, se continuerà a correre con questa grinta, sarà molto probabile vederlo anche a Roma con addosso questi colori.

Guillaume Boivin – La Israel Cycling Academy aveva l’obiettivo, in queste prime frazioni, di farsi notare e sicuramente ci è riuscita proprio grazie al ciclista canadese. Boivin in entrambe le tappe in linea è andato in fuga, vincendo anche due traguardi volanti. Si trova attualmente in cima alla lista dei corridori che hanno percorso più chilometri davanti al gruppo.

Enrico Barbin – Il ciclista bergamasco si regala una grandissima soddisfazione riuscendo a vestire la prima maglia azzurra. A differenza del canadese Boivin, il corridore della Bardiani Csf va in fuga solo nella terza tappa, ma nella seconda sfrutta il forcing del gruppo per scattare e passar per primo sull’unico GPM. Siamo certi che Barbin, se riuscirà a recuperare al meglio le energie nel giorno di riposo, proverà a difender quella maglia con le unghie.

Israele – Era forse il verdetto più atteso. L’organizzazione del Giro d’Italia ha puntato tutto su questa partenza, la prima fuori dal continente europeo, e dobbiamo dire che la scommessa è stata vinta. Dal punto di vista del marketing e della comunicazione hanno messo a segno un grande colpo, portando la passione per il “rosa” anche in luoghi senza tradizione ciclistica. La risposta del pubblico inoltre è stata sorprendente. A parte la piazza nel giorno della presentazione delle squadre, non piena forse a causa anche di questioni di sicurezza, sul tragitto si son viste migliaia di persone pronte ad incitare i ciclisti al loro passaggio.

a cura di Davide Pegurri per iNBiCi magazine

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