Una chiusura d’autore per Giulio Ciccone nel Giro del Delfinato. Nella tappa che prevedeva le pendenze impegnative della Bastille di Grenoble, il corridore abruzzese è riuscito a prendersi una vittoria di alto prestigio, riscattandosi da un certo punto di vista per la mancata partecipazione al Giro d’Italia di quest’anno a causa della positività al Covid.
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Partito con una fuga da lontano, il ciclista del Bel Paese è stato il più forte del resto dei compagni d’avventura, staccando atleti del calibro di Tiesj Benoot e di Julian Alaphilippe. Alle sue spalle il gruppo dei migliori ha spinto forte, ma alla fine della fiera Ciccone è stato in grado di giungere al traguardo a braccia alzate, precedendo il danese Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma), che ha vinto la classifica generale, di 0:23 e il britannico Adam Yates (UAE Team Emirates) di 0:33.
“Gli ultimi 500 metri sono stati duri. Mi sono comunque goduto questa tappa, visto il tanto pubblico presente, e, quando mi sono reso conto di avere ancora un margine di vantaggio rispetto agli altri, sono andato a tutta“, ha raccontato poco dopo la frazione il corridore della Trek-Segafredo.
“Quest’anno il Giro d’Italia era nei miei programmi, però ho avuto dei problemi di salute e non ho potuto gareggiare. Sono stato alcuni giorni senza poter andare in bicicletta. Per questo, ho preso parte al Giro del Delfinato in ottica Tour de France e la condizione sta crescendo. Sono felice di aver chiuso con una vittoria che voglio dedicare alla mia futura moglie, visto che prima del Tour mi sposerò“, ha concluso Ciccone.
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