Stefano Viezzi riporta l’Italia in vetta al mondo nel ciclocross. Dopo la Coppa del Mondo, l’azzurro si prende anche la maglia iridata nella categoria juniores ai Mondiali di Tabor, riportando il tricolore sul gradino più alto del podio: escludendo il successo nel team event di due anni fa, con l’evento che era soltanto sperimentale, il friulano interrompe un digiuno di diciannove anni, dal successo di Davide Malacarne nella stessa categoria nel lontano 2005.
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L’azzurro non ha una gran partenza, come d’abitudine, e così il francese Aubin Sparfel prova ad approfittarne immediatamente sul circuito ceco lungo e tortuoso. Viezzi però si porta immediatamente sul gruppo inseguitore composto dal ceco Krystof Bazant e l’altro francese Jules Simon, per poi riportarsi su Sparfel. Sembra un duello Italia-Francia, con i due che viaggiano a braccetto, ma dal finale del terzo giro in poi succede di tutto.
Un colpo di sfortuna per Sparfel, che sul rettilineo finale viene colto da una foratura (chiuderà quarto), così sembra esserci spazio per Viezzi per involarsi in solitaria. Ma anche l’azzurro vive momenti difficili: prima perde l’equilibrio e sbatte contro le protezioni, poi è anche lui vittima di una foratura della ruota anteriore, costringendolo ad arrivare ai box a fatica.
E dietro invece, prova ad approfittarne l’olandese Keije Solen, che ha superato sia Sparfel che Bazant per andare a caccia di Viezzi. Che riesce però a scongiurare la beffa, tenendo il suo avversario sempre attorno ai dieci secondi di margine. E potendo arrivare a braccia alzate al traguardo avanti a Solen e Bazant, proponendosi come il prossimo grande protagonista del ciclocross italiano e internazionale. Dodicesimo Lorenzo De Longhi, a 2’29” da Viezzi, mentre Mattia Agostinacchio, Ettore Fabbro e Mattia Gagliardoni sono rispettivamente ventiseiesimo, ventottesimo e trentesimo.
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