La Ronde Van Vlaanderen non necessita alcuna presentazione, per lo meno tra appassionati ed addetti ai lavori. Tra le corse ciclistiche è tra le più affascinanti e uniche, dove respiri l’atmosfera che non si limita alla singola gara ma a quella di una grande festa che riunisce almeno un milione di persone sul percorso e altrettanti milioni davanti alla tv in tutti i continenti. Lo spettacolo offerto dai corridori e dal pubblico a bordo strada è impagabile, dimostrato dalle immagini televisive e dalle foto pubblicate.
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L’edizione 2024 ha sancito che Mathieu Van der Poel non ha avuto rivali: l’assenza del vincitore uscente Tadej Pogacar e quella forzata di Wout Van Aert ha permesso al Campione del Mondo in carica di agire indisturbato nei 44 chilometri finali che dividevano il Koppenberg dal traguardo di Oudenaarde. Questo terribile “Muro” reso viscido dalla pioggia ha messo k.o. molti degli avversari dell’olandese, costretti a mettere piede a terra a parte Matteo Jorgenson, che però ha alzato bandiera bianca in seguito. Ci ha provato Mads Pedersen da molto lontano, tentando una impresa inverosimile, ma la distanza che mancava dal traguardo era troppo elevata. Forse, senza la brutta caduta di mercoledì alla Dwars door Vlaanderen (la stessa in cui rimasero coinvolti Van Aert, Girmay, Stuyven e Gazzoli), forse il danese della Lidl-Trek sarebbe stato l’unico a dare filo da torcere a Van der Poel.
Passando ai risultati italiani, bisogna essere molto contenti: Alberto Bettiol e Matteo Trentin sono stati tra i più attivi nelle fasi più calde della corsa, ed il vincitore della edizione nel 2019 ha anche sfiorato il podio, sfumato solo a causa delle energie venute a mancare nello sprint. A questo però ha rimediato un sorprendente Luca Mozzato, al primo podio personale e di squadra (la Arkea-Samsic) in una Monumento, capace di battere in volata Michael Matthews (poi retrocesso) e Nils Politt. A Bettiol rimane la soddisfazione della Top 10, ma avrebbe meritato un risultato migliore giocandosi il secondo posto con Dylan Teuns.
Non è finita qui perchè in campo femminile ci si deve inchinare davanti a Elisa Longo Borghini e alla Lidl-Trek. La campionessa d’Italia, che arriva da un 2023 poco fortunato, trova il bis a nove anni di distanza dal suo primo trionfo al Giro delle Fiandre. Nel 2015 (anche in quell’occasione era il giorno di Pasqua), fu epica la sua cavalcata solitaria di oltre trenta chilometri verso la gloria e le lacrime sul traguardo a Oudenaarde, mentre oggi ha addirittura vinto in volata ristretta. L’azzurra è migliorata tantissimo allo sprint grazie ai consigli ed agli allenamenti con il marito e collega Jacopo Mosca. Elisa è ora diventata più veloce e sa destreggiarsi anche in una volata come quella di oggi o quella dell’ultimo campionato italiano. Preziosissima è stata Shirin Van Anrooij, che dopo aver fatto Oude Kwaremont e Paterberg da sola, ha aspettato la sua capitana che si era accodata a Kasia Niewiadoma all’inseguimento. La superiorià numerica ha favorito l’italiana, che ci ha regalato una giornata di assoluta gloria insieme alle bravissime Silvia Persico e Letizia Paternoster, anche loro in Top 10.
Al contrario, in casa SD Work-Protime qualcosa non va: quello che un anno fa è stato uno squadrone quasi imbattibile, ora sembra più vulnerabile. Lotte Kopecky sembra in calo di condizione e non è riuscita a fare l’atteso tris consecutivo alla corsa di casa, vestendo oggi anche la maglia di Campionessa del Mondo. E’ parsa stanca e poco fortunata, costretta a scendere dalla sua bici sul viscido e ripidissimo Koppenberg, fatto a piedi nella parte finale. In seguito nonostante l’aiuto di Demi Vollering, la belga non è riuscita a salire nemmeno sul podio, battuta allo sprint per il quarto posto da Marianne Vos. In questi giorni sono uscite poi alcune voci di mercato in cui proprio Demi Vollering veniva data in partenza a fine stagione, e che la squadra ha immediatamente smentito. Ma i malumori nella formazione olandese restano ed ora dovrà affrontare la Parigi-Roubaix anche senza Marlen Reusser, coinvolta in una caduta con Lizzy Deignan. La svizzera ha una mandibola fratturata e dei danni ai denti che verranno esaminati a breve presso l’ospedale di Berna, mentre la britannica ne è uscita con un braccio rotto.
L’assenza di Deignan potrebbe cambiare le carte in tavola anche alla Lidl-Trek sabato alla Roubaix, dove Elisa Longo Borghini potrebbe essere schierata per andare a caccia di uno storico bis mai avvenuto nel ciclismo femminile.
A cura di Andrea Giorgini Copyright© InBici Magazine ©Riproduzione Riservata